Incontri piacevoli, per caso, ripetuti nel tempo. Incontri che durano secondi, a volte minuti. Incontri che spesso sono a distanza, altre volte a 3 metri, nemmeno riesci a inquadrarli per intero, a volte nemmeno perdi tempo a inquadrarli, te li gusti e basta. Succede vicino a casa, a meno di un'ora di strada, dall'auto o a piedi, è ininfluente. Basta saperli gustare, basta saperli aspettare, senza fretta.
Ti vedo, così vicino, eppure così sereno...
Non ho paura di te. O forse non ho ancora compreso quanto sia opportuno mantenere le giuste distanze.
Sei strano, essere bipede che mi squadri con quel cannone bizzarro...
Da quassù le cose sono decisamente più in equilibrio...
Ti osservo...
Blu è lo spazio sopra di me.
Da qui il mio mondo appare sterminato, sublime, eterno...
Ci muoviamo felici, tra l'erba, verso pendii più scoscesi e per questo più dolci.
Chi si attarda è perduto, non indugiate!
Ed ecco che seguono a ruota, verso la quiete, tra l'erba.
Non pensare che non ti abbia seguito con lo sguardo fin qui...
Anche le nuove vite imparano presto la via.
E' ora che ti allontani, non è questo il tuo regno.
Caldi giorni ci attendono, in questa estate.
Le salite non ci fanno più paura.
Solitaria vedetta di un paradiso montano.
Come un fiore all'improvviso...
Tra l'erba, quiete.
Seminascosto, ricercando pace e tranquillità...
Nonostante i miei sforzi, non posso indugiare.
Ti vedo.
Mi vedi?
Troppo vicino forse, ma pur meraviglioso.
Altri incontri, più fugaci, sfuggevoli, imprevisti.
Incredibile l'incontro. L'auto si "ferma" da sola, quasi in automatico, sul ciglio della strada, mentre il cuore prende a battere all'impazzata. Occhi negli occhi, a 4 metri, il finestrino prudentemente abbassato da tempo, lentamente punto l'obiettivo, è troppo vicino, non posso inquadrarlo in toto, ma non è importante, ci continuiamo a guardare per lunghi secondi, mentre altre auto rallentano incuriosite, e poi si fermano, anche loro, a contemplare.
Un minuto, trenta secondi ancora, poi si volta, se ne va.
E' ancora presto per l'alba, eppure già il Principe delle vette ti osserva, appena fuori dal conforto del bosco.
Piccole scene di vita montana si colgono con lo sguardo attento e rilassato.
Sulla cima, all'improvviso, ti puoi trovare avvolto nelle nuvole che leste salgono sui crinali attorno alla vetta. E in un attimo non ti trovi più, ti risvegli in un mondo fatato, ovattato, soffuso, e silenziose figure ti sorprendono e come sono arrivate scompaiono.
Un guizzo di felicità, dietro le tue spalle, ed è subito dopo silenzio.
Ombre, nella notte, emergono dalla nebbia.
Si tratta di un mammifero artiodattilo appartenente alla famiglia dei Bovidi. Di aspetto molto simile alle capre, viene incluso con esse e con le pecore nella sottofamiglia dei Caprini.
É piuttosto simile all’unica altra specie del genere Rupicapra, il camoscio dei Pirenei (Rupicapra pyrenaica), ed è presente localmente anche in Italia con una sottospecie endemica, il camoscio d’Abruzzo (Rupicapra pyrenaica ornata).
Il camoscio alpino è presente su gran parte delle Alpi, sugli Appennini, sui Pirenei, sui monti delle Asturie (Spagna), in diversi massicci dell’Europa orientale, in Asia Minore e nel Caucaso. Il Camoscio predilige le zone al di sopra del limite superiore della vegetazione arborea, per buona parte rocciose, oppure foreste di latifoglie e Conifere, soprattutto in inverno, spingendosi anche a quote di soli 500 m s.l.m.
Alto 70-80 centimetri, pesa da 25 a 45 chilogrammi. Le corna dei maschi, a forma di grosso uncino, sottili e ricurve all’estremità, misurano 22-30 centimetri; quelle delle femmine, più sottili, possono essere anche più lunghe. Il mantello è marroncino d’estate e quasi nero d’inverno. Di eccezionale forza e resistenza, il camoscio è perfettamente adattato alla vita in montagna. Ha zoccoli con margini duri e taglienti in grado di fornirgli un solido appoggio sulle asperità delle rocce e sul ghiaccio; la suola plantare elastica gli consente una buona aderenza alle superfici rocciose. Inoltre le due metà degli zoccoli anteriori possono divaricarsi fino a formare un angolo di 90 gradi, il che, insieme agli “speroni” cornei situati sul retro delle zampe, gli impedisce di scivolare quando corre sui ripidi pendii erbosi o sulla neve. I tendini e le ossa degli arti sono robustissimi; cuore e polmoni sono particolarmente sviluppati. La dieta muta con le stagioni: d’inverno comprende licheni, muschi e germogli di conifere; in estate è basata prevalentemente su fiori ed erbe.
E’ un animale gregario, con branchi molto aperti formati da femmine con i loro cuccioli e da sub-adulti di entrambi i sessi, ma in genere con pochi maschi giovani. I maschi adulti vivono per lo più isolati o in piccoli gruppi, mentre le femmine guidano i branchi più numerosi. Il Camoscio è un animale tipicamente diurno e la sua dieta è composta essenzialmente vegetale comportandosi come brucatore ed essendo in grado di consumare anche foraggi molto grossolani (super-ruminante). Il periodo riproduttivo ricorre una sola volta l’anno, fra i mesi di novembre e dicembre; alla lotta fra i maschi che raramente porta alla morte di uno dei contendenti, fa seguito l’accoppiamento. La femmina ha un periodo di gestazione che dura 160-180gg e che si conclude nei mesi di maggio-giugno. Circa un mese prima del parto, si allontana dal branco e, in un ambiente molto riparato dà alla luce un solo cucciolo che allatta fino all’autunno anche se in agosto ha già imparato a scegliere le erbe migliori. La maturità sessuale nel maschio viene aggiunta a 18 mesi mentre quella sociale 2-3 anni.
(da sapere.it e agraria.org)
Da Wikipedia:
Bellissima immersione nel mondo dei camosci del Monte Grappa! Bravo!
Complimenti Leo, sei fortunato per vivere vicino ad un luogo del genere, ma sei anche stato bravo nel raccontarlo.
Mi aspetto immagini invernali dei tuoi camosci, sempre che tu "possa" trovare il tempo ....papà!!!
Grazie mille, caro, sempre gradita la tua voce!
Guarda, per quest'inverno appunto sarà tutto un'incognita, in programma ho ANCHE qualche puntatina con la neve (se viene...), vedremo cosa sarà possibile... Quel che verrà, sarà comunque bene accetto.
Aspetto una tua visita, prima o poi, la porta è sempre aperta
Ovviamente, il tempo non c'è stato. La neve è durata poco, rimandato tutto all'anno prossimo.