Dove: Riserva Naturale Regionale del Lago di Cornino, Riserva naturale Valle Canal Novo, Brussa, Valle Vecchia
Quando: sabato 10 ottobre 2020
Riassunto: un intenso giro per Friuli e laguna veneta, con numerose osservazioni (e per me molte "prime").
Non avrei mai pensato di fare un giro simile in una sola giornata... e di fatto non era previsto, perché oltre a Cornino si sarebbe dovuti andare a Doberdò, ma all'ultimo il programma si è arricchito di un giro in laguna.
La mattina la sveglia suona alle 6.20, obiettivo, la Riserva del Lago di Cornino, in provincia di Udine, sopra San Daniele del Friuli. Il ritrovo con i soci di Venezia Birdwatching è previsto per le 9.30, quindi la partenza alle 7.10 dovrebbe bastare. Alle 9.30 parcheggio e mi dirigo a piedi per i 150 metri che separano il parcheggio dal Centro visite, e subito due Grifoni, discendendo in larghe spirali, si mostrano in tutta la loro possanza. Spettacolo ... accompagnato da vari corvi imperiali, che sembrano accorrere verso un punto laggiù, da qualche parte, dietro quegli alberi...
Raggiungo gli altri, e per una ventina di minuti osserviamo dalla terrazza del Centro visite una pietraia, poco più su, con 29 grifoni appollaiati a terra, in attesa delle prime termiche per salire in alto. Altri 30 almeno (contati a casa, perché dal vivo molti mi erano sfuggiti) se ne stanno sui rami degli alberi, disturbati di tanto in tanto da cornacchie grigie e corvi imperiali, sempre pronti a creare scompiglio. Deve essere una cosa che li diverte, vista la frequenza e l'accanimento che ci mettono (chissà...).
Gruppo esteso di Grifoni (Gyps fulvus), posati sulle rocce, attendendo la formazione di termiche di aria calda
Ancora un dettaglio dei Grifoni in attesa tra le rocce
Corvo imperiale (Corvus corax) con pezzo di carne nel becco
Mimetizzati tra gli alberi, decine di Grifoni attendono a loro volta le termiche per alzarsi in volo
Il becco possente del Corvo imperiale (Corvus corax)
Prima che il flusso di aria calda ci tolga lo spettacolo migliore, decidiamo di spostarci sopra il lago di Cornino, da dove il passaggio dei rapaci è migliore, e infatti appena giunti iniziano le prime "parate" dei Grifoni, prima pochi alla volta, poi sempre più numerosi, circondati sempre dai corvi, che si allontanano con pezzi di carne tra il becco, e a volte inseguendo i mansueti e ben più grandi Grifoni. E' una visione emozionante e grandiosa, in certi momenti il cielo è pieno di sagome volanti. Trenta, cinquanta, sessanta assieme, e anche di più. Tre poiane e uno sparviere arricchiscono la mattinata, assieme a svariati stormi di colombacci.
Grifone (Gyps fulvus)
Dicono che la prima volta non si scorda mai. Ora, non so se sarà così, essendo la prima volta solo 3 giorni fa, però sono certo che ti lascia un senso di bellezza e potenza che è difficile dimenticare. Nonostante la nomea di corvidi e avvoltoi non sia così idilliaca.
Corvi imperiali e la Luna (Corvus corax)
Sembra quasi Natale...
Fringuello maschio (Fringilla coelebs)
Virata contro le rocce ...
Qualche esemplare preferiva passare nella valletta poco più su, celandosi parzialmente ai nostri occhi
Ad ali strette...
Passaggio radente
Sguardo curioso... cosa sono quei robi lì a due zampe?
Romanticherie grifoniche...
Non mancano l'occasione per giocare in volo, mentre seguono il Grifone (Gyps fulvus), i Corvi imperiali (Corvus corax))
Passaggio di Grifoni sullo sfondo del monte Cima Pala
Traffico aereo notevole nell'udinese...
Quattro maestosi signori del cielo, con un "piccolo" osservatore
Chissà cosa si stavano dicendo quei due... il Grifone sembra non curarsene
Nell'occhio del... Grifone (Gyps fulvus)
Ottobre 2020, Riserva di Cornino (UD)
Imponente l'apertura alare, superiore ai 250cm, di questo avvoltoio
All'arrivo al Centro visite mi accoglie una Passera d'Italia (Passer italiae)...
Tuffetto... impressionista!
Tuffetto (Tachybaptus ruficollis) nel Lago di Cornino
...e ripartendo mi saluta una Passera d'Italia (la stessa dell'arrivo? Chissà...)
Grifone (Gyps fulvus, Hablizl 1783)
Uccello di grandi dimensioni appartenente all'ordine dei Falconiformi.
Dimensioni. Lunghezza 100-125 cm, apertura alare 235-290 cmIl Grifone è un rapace, un Accipitridiforme. E' una delle 4 specie di avvoltoio europeo, e uno dei 3 che è presente in Italia (gli altri due sono il Gipeto e il Capovaccaio, mentre l'Avvoltoio monaco è accidentale nel nostro Paese). Sono uccelli che si nutrono di carcasse e resti animali, e per questo sono sempre stati un po' malvisti, in quanto si riteneva fossero forieri di malattie. Invece, grazie al loro metabolismo particolare, sono di fatto un mezzo straordinario per impedire la diffusione di patologie anche pericolose per l'uomo. Infatti, nutrendosi delle carcasse in decomposizione, e riuscendo a eliminare i parassiti e i batteri che i cadaveri portavano con sè, ottengono il doppio effetto di nutrirsi e ripulire l'ambiente. E direi che un terzo effetto, per chi ama il birdwatching, è guardarli maestosi nel cielo, con le loro ampie ali, adatte ad un volo planato ma al contempo forte e regale.
Nell'Italia continentale il Grifone si estinse tra l'Ottocento e il Novecento, rimase solo la popolazione sarda, che tutt'ora è l'unica di origine selvatica. Negli ultimi anni progetti di reintroduzione hanno iniziato a creare piccole popolazioni, gestite tramite carnai, con lo scopo di aumentare le possibilità di ricostruire nuclei nidificanti, cosa che purtroppo a tutt'oggi non si è ancora verificata. Gli individui presenti, per esempio, alla Riserva del Cornino si riproducono in Europa centro-orientale, con solo una trentina di coppie stabilmente nidificanti lungo la valle del Tagliamento. La Riserva costituisce comunque un importante punto nodale nella popolazione italiana, perché in estate si raggiungono anche i 200 individui, si auspica che nel corso del tempo possano diventare indipendenti dal carnaio e ricostruire una popolazione italiana che in 75 anni ha perso più dell'80% dei sui individui.
Corvo imperiale (Corvus corax, Linnaeus 1758)
Uccello di grandi dimensioni appartenente all'ordine dei Passeriformi.
Dimensioni. Lunghezza 64 cm, apertura alare 120-150 cmIl Corvo imperiale è un corvide, il più grande tra quelli presenti in Italia. Delle dimensioni comparabili alla Poiana, si nutre di una grande varietà di alimenti: piccoli vertebrati, insetti e rifiuti, compresi le carogne, componente più importante della sua dieta. E' un uccello che ama molto giocare, anche passandosi in volo svariati oggetti, come pietre o semi. E' fedele, monogamo, e come quasi tutti gli uccelli senza dimorfismo seriale (maschio e femmina sono praticamente uguali, il piumaggio non presenta differenze tra i due sessi, solo la femmina è leggermente più piccola del maschio) entrambi i componenti della coppia si occupano dei piccoli.
In concomitanza con il rilascio dei grifoni, sono stati introdotti anche numerosi corvi imperiali. Infatti, come tutti i corvidi, i corvi imperiali sono uccelli molto intelligenti e capaci, in grado di individuare con discreta rapidità la presenza di carcasse e carogne in natura, cosa che viene sfruttata sia dai corvi stessi che dai grifoni, che quindi approfittano di questa possibilità per alimentarsi a loro volta.
La mattinata si conclude verso le 11, quando ci rimettiamo in marcia per scendere verso Marano Lagunare, sulla costa friulana ai confini con il Veneto, caratterizzata dalla presenza di un'area naturalistica protetta, la Riserva Naturale della Valle Canal-Novo, nata sulle "ceneri" di una valle da pesca abbandonata, e strutturata sulla guida delle wetlands britanniche, con canali circondati da canneti e lingue di terraferma, e dotata di passerelle e paratoie che nascondono parte dei camminamenti alla vista degli animali, terminanti con dei capanni di osservazione, costruiti mantenendo le strutture dei casoni da pesca locali, e adibiti anche a centro educativo oltre che punti di osservazione privilegiati. La Riserva è stata istituita nel 1996 dalla regione Friuli-Venezia Giulia, e data in affido al comune di Marano Lagunare. In quest'area, anatidi, limicoli e ardeidi trovano rifugio sicuro e ampio sostentamento. Gli arbusti e gli alberi presenti offrono riparo anche ad una nutrita sorte di passeriformi, come luì, usignoli di fiume, pettirossi (di stagione).
Approfittando del mio arrivo con discreto anticipo, ho usufruito dell'area ristorante per pranzare, prima di concedermi altre ore di birdwatching e relax in mezzo al verde e alla vita acquatica circostante.
Garzetta (Egretta garzetta) in pesca
Passo felpato...
Incrocio di garzette (Egretta garzetta)
Ottobre 2020, Marano Lagunare (UD)
Volo libero della Garzetta (Egretta garzetta)
Gabbiano comune (Chroicocephalus ridibundus)
Avocetta (Recurvirostra avosetta)
Pantana
Alzavola ♀ (Anas crecca)
Pantane (Tringa nebularia) e la bricola
Due Pantane adulte (Tringa nebularia) e un probabile Totano moro
Pantana duo (Tringa nebularia)
Alzavola (Anas crecca) maschio spelacchiato
Totano moro (Tringa erythropus)
Totano moro (Tringa erythropus) confidente
Garzetta (Egretta garzetta)
Altro giro, altra Pantana (Tringa nebularia)
La pulizia dell'Avocetta (Recurvirostra avosetta), con Pantana (Tringa nebularia)
Foto documentativa, scrutando attraverso le fronde, il riposo del Cormorano (Phalacrocorax carbo)
Pantana (Tringa nebularia)
Ottobre 2020, Riserva di Cornino (UD)
Essendo da poco addentro all'osservazione della natura, molte delle specie presenti per me erano delle novità, anche se per molti frequentatori della laguna veneta si possono considerare più o meno comuni. Parlo infatti, di totano moro, avocetta, pantana, ma anche mestolone, moriglione, pivieressa ... la tranquillità del luogo infatti offre a questi anatidi e limicoli la sicurezza di un alloggio discreto, abbondante di cibo e al riparo dal disturbo dell'uomo, e con un po' di pazienza permette anche di gustare occhio e cuore nel godere lo spettacolo della Natura.E' senz'altro un esempio splendido di come coniugare il rispetto della natura con la diffusione della conoscenza e con il piacere di osservare animali nel loro habitat, e con buone pratiche per la conservazione dell'ambiente lagunare, così fragile e minacciato dall'attività umana.
Chiurlo maggiore (Numemius arquata), non si è mai mosso da quella posizione per mezz'ora abbondante
Il lungo verme preda della Pivieressa (Pluvialis squatarola)
Pivieressa (Pluvialis squatarola)
L'atterraggio del Totano moro (Tringa erythropus)
Fenicottero (Phoenicopterus roseus) giovane
Airone bianco maggiore (Ardea alba) e i 3 bravi cenerini (Ardea cinerea)
Non è mancato anche il passaggio in vista di un missile terra-terra-acqua come il Martin pescatore, che oltre a farsi sentire, ha scelto di volare a pelo d'acqua lungo uno dei vari rami acquatici vicino alla passerella. Troppo veloce per rendersene conto appieno, ma abbastanza per rimanere abbacinati dai suoi vistosissimi colori.
Anche il primo tordo bottaccio della stagione si è fatto vedere, assieme a capinere e luì, e un giovane fenicottero solitario ha condotto un gruppetto di anatre e avocette in un fugace volo a pochi metri dall'acqua. Così, forse per farsi ammirare da noi sul casone principale...
Tordo bottaccio (Turdus philomelos), il primo che ho visto in questa stagione
Folto gruppo di Avocette (Recurvirostra avosetta), con Garzetta (Egretta garzetta) di guardia, sullo sfondo coppia di Mestoloni (Spatula clypeata)
Il Fenicottero (Phoenicopterus roseus) si sposta in volo
Sembra quasi la maestra coi suoi alunni... Mestoloni (Anas clypeata) e Fenicottero (Phoenicopterus roseus). Garzetta sulla sponda opposta.
Tre ore dopo, partiamo per la penultima tappa, una veloce passata in Brussa, sperando di avvistare l'aquila anatraia maggiore, vista qualche giorno prima. Purtroppo nessun'aquila all'orizzonte, ma in compenso abbiamo avvistato un saltimpalo maschio in relax sulle piante ormai prossime al raccolto di soia, e un airone bianco maggiore che si aggirava nei dintorni di una delle case abbandonate, dove, proprio mentre ripartivamo in auto, uno stormo di una cinquantina di storni celava al suo interno una dozzina di pavoncelle (altro lifer), che si sono mostrate in tutto il loro splendore.
Saltimpalo maschio (Saxicola rubicola)
Airone bianco maggiore (Ardea alba)
L'atterraggio dell'Airone bianco maggiore (Ardea alba)
Mo' mi nascondo e non mi vedi più!
Pavoncelle (Vanellus vanellus) in volo con intruso (Sturnus vulgaris)...
... e stormo di storni (Sturnus vulgaris) con intrusi (Vanellus vanellus)
Pavoncelle e Storni
Marangone minore (Microcarbo pygmeus), si intravedono un Airone bianco maggiore (Ardea alba) e un Airone guardabuoi (Bubulcus ibis)
Airone bianco maggiore (Casmerodius albus)
Ottobre 2020, Brussa di Caorle (VE)
Ultima tappa, Valle Vecchia, sempre in comune di Caorle, in una delle vasche dove solitamente stazionano decine e decine di anatidi. E infatti, un cospicuo numero di morette tabaccate, assieme a moriglioni, fischioni, morette, e altre anatre, laridi e ardeidi. La distanza non consentiva particolari foto, ma proprio sul traguardo e i saluti finali un falco di palude femmina ci ha deliziato con un passaggio a poche decine di metri, e povera lei che spavento ha preso quando ci ha visti lì, in fila, 15 persone con tanto di teleobiettivi e cannocchiali...
Moriglione maschio (Aythya ferina)
Moriglioni (Aythya ferina) e parapendio a motore
Lezione di anatidi con ospite ... Due Fischioni ♀ (Anas penelope), Mestolone (Anas clypeata) femmina , un maschio ancora in abito e un 1CY, con Folaga (Fulica atra), sullo sfondo Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), Folaga e Morette tabaccate (Aythya nyroca)
Fischioni (Anas penelope), Mestoloni (Anas clypeata), Folaghe (Fulica atra), Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), Morette tabaccate (Aythya nyroca), ...
Falco di palude (Circus aeruginosus)
Al termine, due ore e un quarto di strada con la luce del tramonto e poi col buio. Stanco, ma una intensa e splendida giornata.
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