Data: 3 ottobre 2016
Luogo: Passo Rolle, tardo pomeriggio ai laghetti di Colbricon, notte presso Baita Segantini
Chi: tre matti con una intesa particolare.
Premessa: l'uscita è nata grossomodo per caso, da un po' si cercava l'occasione per tentare una sortita in mezzo al nulla per fotografare la via Lattea. Era un periodo di vacche magre in quanto ad attività di gruppo, e abbiamo deciso di darci una chance. Organizzazione rapida ed efficace, ma non troppo efficiente. L'orario di partenza è stato tardivo rispetto al moto dell'astro luminoso, ma questa è un'altra storia...
Il luogo scelto come destinazione per le foto notturne, la Baita Segantini, penso sia ormai nota a tutti gli appassionati di astrofotografia, e probabilmente anche un po' abusata, ma una buona scuola è sempre quella di esercitarsi con scene già fatte e viste, non tanto per rifarle meglio, quanto per carpirne scelte tecniche, di composizione, di visione, partendo già da una situazione che funziona. Sulla carta.
Come sempre, ignari di quali potessero essere le condizioni di luce, soggetti e situazioni, in questi casi ci si carica abbastanza, modalità sherpa ON, anche se il fisico tipicamente non è stato addestrato per sostenere queste "invenzioni" con nonchalance...
Partenza dopo pranzo, probabilmente erano le 14.30, quindi solo 3 ore prima del tramonto. La strada è abbastanza semplice, fino a Passo Rolle, e la compagnia in auto ha fatto volare il tempo di viaggio. Arrivati sul posto, parcheggiamo alla vai che vai bene dove ci pareva iniziasse il sentiero verso i laghetti. Carichi come dei cinghiali partiamo verso la destinazione del pomeriggio, consci di dover "spessegare" per arrivare in tempo per trovare almeno un po' di tramonto fotografabile. Ovviamente tutto ciò si è verificato solo in parte, e il risultato sono solo alcuni scatti riusciti.
Piccola nota, in genere è bene avere il tempo di "scaldare" i motori prima di DOVER fare la foto, perché arrivare all'ultimo secondo comporta il rischio di non avere totalmente né le idee chiare né la prontezza mentale per fare le scelte giuste sia di inquadratura che di esposizione. O almeno per me è così.
A seguire i pochi scatti salvati dal pomeriggio.
Laghetto superiore, Colbricon, Siror TN
Fuji X-T2, Fujinon XF 14/2.8 a f/9, ISO 200, 1/125s, treppiede, crop widescreen
Laghetto superiore, Colbricon, Siror TN
Fuji X-T2, Fujinon XF 14/2.8 a f/7.1, ISO 200, 1/125s, treppiede
Laghetto superiore, Colbricon, Siror TN
Fuji X-T2, Fujinon XF 14/2.8 a f/3.2, ISO 200, 1/500s, mano libera
Laghetto superiore, Colbricon, Siror TN
Fuji X-T2, Fujinon XF 14/2.8, mano libera
Sul far della sera, quando il sole stava per tramontare (dove eravamo non era già più visibile da mo', in montagna la va così), abbiamo deciso di provare con la creatività, o forse cretinità, e ho testato i filtri ND a vite che avevo preso e mai tolto dalla custodia. Prima con un normale 6 stop, poi 10, poi un mix dei due. I pochi risultati qui sotto.
Laghetto superiore, Colbricon, Siror TN
Fuji X-T2, Fujinon XF 14/2.8 a f/7.1, ISO 200, 6s, filtro ND 3 stop
"Timeless lake"
Laghetto superiore, Colbricon, Siror TN
Fuji X-T2, Fujinon XF 14/2.8 a f/4, ISO 200, 57s, filtro ND 10+6 stop, recupero 3EV in post
Nel frattempo, un brivido, con la 5D Mark II con Sigma Art 50/1.4 di uno dei due compagni di viaggio che decide, causa un po' di vento, che una visita ravvicinata ai ciottoli era opportuna, con colorite imprecazioni associate. Per fortuna abbiamo potuto scattare ancora senza patemi...
Dopo aver sbaraccato dai laghetti, visto che da lì all'auto c'erano almeno 40 minuti di cammino, ci siamo avviati nella penombra della sera, soddisfatti non tanto del risultato fotografico, di cui fino al ritorno a casa non si può mai essere certi al 100%, quanto comunque del piacere di stare immersi in cotal bellezza ad un passo o due da casa.
L'emozione di sentire improvvisamente il bramito dei cervi è stata una gioia immensa, anche se non ne abbiamo visto nemmeno l'ombra. A qualcuno è venuto anche un po' di c..agotto temendo incontri ravvicinati con un maschio, ma personalmente avrei avuto piacere di incontrarne uno. Sarà per la prossima volta.
Arrivati all'auto, abbiamo mangiato, con calma, avendo ancora 2-3 ore di pausa prima del totale buio, propedeutico per la fase 2.
Ci siamo spostati quindi alla Baita Segantini, dove la temperatura, pur inferiore di 1 grado allo zero, era meno probante del previsto. In compenso, una volta schivato il laghetto di fianco alla baita, che sarebbe stato un bagno... poco piacevole, a quelle temperature, abbiamo goduto di un cielo stellato come poche volte visto in pianura padana, anche se, sia a vista che nelle foto poi, l'inquinamento luminoso è più di quel che si crede (meno che alle Tre Cime, in ogni caso).
Foto o no, la giornata era compiuta, per quanto mi riguarda.
Settate le macchine, doppia nel mio caso, Fuji X-T1 per provare il mio primo star trail, X-T2 per la via Lattea, ci siamo concessi fino all'1, un paio di ore di scatti e di piacevole conversazione a bassa voce, quando non silenziosa.
Baita Segantini, Passo Rolle TN
Fuji X-T2, Fujinon 14/2.4 a f/2.8, ISO 4000, 20s
Un bolide pazzesco solca il cielo mentre sto scattando. Credo di avere avuto botta di c...
Baita Segantini, Passo Rolle TN
Fuji X-T2, Fujinon 14/2.4 a f/2.8, ISO 3200, 20s
Baita Segantini, Passo Rolle TN
Fuji X-T2, Fujinon 14/2.4 a f/2.8, ISO 3200, 20s, fusione di 5 scatti
Star (un)trail, fuoco cannato
Baita Segantini, Passo Rolle TN
Fuji X-T1, Fujinon 18-55, 110 da 15s con 5s di pausa, scatti uniti con StarTrail
Valigie e via verso l'auto, e poi a casa.
La fotografia astronomica non è il nostro pane quotidiano, ma personalmente ogni tanto mi tenta provarci, e avendo avuto l'occasione, ci abbiamo provato. Esiti... lasciamo perdere.
Alla prossima.
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