Luogo: Oasi di San Daniele, località Liedolo di San Zenone degli Ezzelini (TV)
Quando: dal 2015 in poi
Biotopo di medio-piccole dimensioni, sito nell'alta pianura padana, al limitare delle pendici del Monte Grappa, a ridosso dei colli Ezzelini, è una piccola gemma, nata per coriacea volontà di (per fortuna non troppo) pochi, contro volontà e poteri "forti", dalle ceneri di una cava di argilla. Nel 2003 trasformata in Oasi naturalistica per la conservazione e lo studio delle specie vegetali e animali che qui, in questa zona verde, con presenza di polle d'acqua semi-permanenti e permanenti, trovano riparo, ristoro e ausilio contro i rigori dell'inverno e dell'industrializzata e colonizzata pianura.
La prima volta che ho sentito parlare dell'Oasi NON è stata per passione o motivi naturalistici, ma si parlava tra soci del fotoclub di un'idea di fare una sessione di ritratto all'aperto, e qualcuno che ci abita vicino buttò lì l'idea di usare la passerella sopra lo stagno come luogo ideale per quegli scatti. Invero all'epoca sembrava essere un po' la "meta" del momento, visto che diversi servizi vennero ambientati all'interno dell'oasi. Ammetto che non se ne fece nulla, e anni passarono nel silenzio, prima che la mia love story con la Natura ritornasse viva, e con essa il ricordo dell'Oasi, ora come ambiente di diverso tipo.
Nel 2015 il mio primo "giro" a zonzo per i 70000 mq dell'Oasi, a cui è seguito a breve termine un secondo, con la reflex (Nikon D800), e un terzo, rispettivamente il 20 e 21 di febbraio. Primi approcci senza una conoscenza specifica o minimanente approfondita di morfologia del territorio, della natura della flora o della vegetazione, né tantomeno della fauna presente, aspetti che col senno di poi sono fondamentali per una corretta gestione del racconto fotografico-naturalistico, che non sia mero esercizio estetico-tecnico.
Ammetto anche che tuttora sono ad un zic più avanti in questo, ma solo uno zic eh!
Pozza limacciosa
Nikon D800, Nikon serie E 75-150/3.5
Riflessi nella pozza a sud-est
Nikon D800, Nikon serie E 75-150/3.5
Particolare di Typha nel ghiaccio
Nikon D800, Nikon serie E 75-150/3.5
Particolare di rovo
Nikon D800, Nikon serie E 75-150/3.5
Stagno minore ghiacciato
Nikon D800, Nikon serie E 75-150/3.5
Colori incredibili nella polla di piccole dimensioni che ti accompagna prima di affrontare la breve scala che discende allo stagno principale. Si nota sotto l'albero una macchia nera. Erano i tubi di prolunga Seimax (precedentemente del buon Massimo Vignoli...) che ho dimenticato e recuperato il giorno dopo...
Ah già, dimenticavo di specificare. Era freddino, l'inverno per quanto non rigido raggiunge qui temperature leggermente sotto lo zero.
Percorso a ostacoli al limitare del prato principale all'alba
Nikon D800, Nikon serie E 75-150/3.5
L'alba ha sempre colori splendidi, anche qui. Nonostante sia tutto rinsecchito dall'autunno prima e dall'inverno poi, nonostante io sia abbastanza capra da non aver saputo rendere giustizia ai colori reali. Devo studiare anche qui, ancora...
Typha rinsecchita
Nikon D800, Nikon serie E 75-150/3.5
Typha con infiorescenze
Nikon D800, Nikon serie E 75-150/3.5
Germano reale maschio
Nikon D800, Nikon serie E 75-150/3.5
Di fauna non ne vidi molta, ma certamente per mia incuria e inosservanza, perché con la pazienza i molti pennuti che svernano in questi lidi si sarebbero visti eccome.
Vegetazione palustre sotto ghiaccio
Nikon D800, Nikon serie E 75-150/3.5
L'oasi si presenta all'osservatore con un'area dedicata alle famiglie, con zona pic nic, adiacente al prato principale, che sovrasta in altitudine lo stagno principale. Da qui partono 3 sentieri, come evidenziato nella mappa dell'oasi, la cui fonte è l'Oasi stessa.
Mappa dell'Oasi - solo per scopo divulgativo
© Oasi San Daniele - Tutti i diritti sono del legittimo proprietario
I sentieri sono indicati con segnaletiche apposite, come le seguenti, all'incrocio meridionale dei sentieri giallo e viola nella mappa.
Indicazioni per i due sentieri che intersecano lo stagno principale
Nikon D800, Voigtlander Nokton SL 58 f/1.4
Qui, dove inizia la passerella sullo stagno, vengono in genere i germani a rifocillarsi, e qualcuno ad approfittare del fotografo per mettersi un po' in mostra. Edonista lui.
Stretching sulla banchina, figura intera
Nikon D800, Voigtlander Nokton SL 58 f/1.4 a TA
Le tracce del freddo si notano un po' ovunque, almeno finché il sole non sale abbastanza per sciogliere lo strato di brina che pennella stelo per stelo l'erba indomita che sopravvive alla morsa del gelo e dell'inverno.
Brina ghiacciata su steli d'erba
Nikon D800, Voigtlander Nokton SL 58 f/1.4 a TA
In questa stagione, in quest'anno, anche il prato assume un colore dalla stessa palette della vegetazione, quasi a volersi nascondere.
Vista dal prato verde verso nord e il Monte Grappa
Nikon D800, Voigtlander Nokton SL 58 f/1.4
Scorcio sul percorso sensoriale
Nikon D800, Voigtlander Nokton SL 58 f/1.4 a TA
Indicazioni sul percorso sensoriale
Nikon D800, Voigtlander Nokton SL 58 f/1.4
Il percorso sensoriale è dedicato principalmente ai ragazzi, per fornire un piacevole e naturale modo di entrare fisicamente in contatto con l'ambiente naturale, con i diversi tipi di suolo e superficie che costituiscono la nostra Terra, in particolare la terra locale, veneta, del Brenta e del Grappa.
Funghi lignei, probabilmente Trametes hirsuta
Nikon D800, Voigtlander Nokton SL 58 f/1.4 a TA
Qualche temerario fiore già colora il sottobosco tra le foglie autunnali ormai rinsecchite.
Primula vulgaris sfida il gelo
Nikon D800, Voigtlander Nokton SL 58 f/1.4
Percorso natura a piedi scalzi
Nikon D800, Voigtlander Nokton SL 58 f/1.4
Pochi incontri, in queste prime uscite, e ancor meno con esseri animati diversi dal germano...
Germani in viaggio nello stagno principale
Nikon D800, Nikon serie E 75-150/3.5
Cinciarella sulle fronde
Nikon D800, Nikon serie E 75-150/3.5
Un ultimo sguardo all'esterno, prima di tornare a casa, anzi nella fattispecie andare a prepararmi per una giornata lavorativa intensa e stressante...
Vista dei dintorni dell'Oasi.
Nikon D800, Voigtlander Nokton SL 58/1.4
Come si vede, uscita naturalistica con ottiche poco... convenzionali. Ma si sa, noi fotografi, siamo gente strana, molto strana.
Dopo questa preliminare conoscenza del luogo, altri fattori si sono interposti alla mia attenzione, principalmente lavorativi, cosicché non c'è stato seguito per molto tempo, né più né meno fino al 2017. Ma riprenderò il discorso in un momento successivo.
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